ITINERARI CON PARTENZA DAL BIVACCO
ITINERARIO N. 1
DAL BIVACCO CAI COSTANTINI AL MONTE GUARDA (SKUTNEK) m. 1720.
Dal bivacco con il sent. CAI 731, si scende qualche metro lungo il sentiero d’accesso attraversando, quindi, orizzontalmente verso destra l’ampio ghiaione tra le due Babe sin nei pressi di un piccolo ricovero militare ora in rovina. Qui si prende un’ampia mulattiera che traversa lungamente le pendici occidentali della Baba Piccola (Mala Baba) sino a raggiungere l’erbosa cresta Sud e di confine con la Slovenia, alla quota di m. 1712 ove si apre repentinamente una magnifica visione della profonda valle dell’Isonzo con in primo piano le casette del paese di Zaga. Con percorso aereo e divertente e in particolare con alcuni saliscendi ci si porta ai piedi del tozzo cimotto del Monte Guarda che si raggiunge superando un ultimo ripido pendio.
ITINERARIO N. 2
DAL BIVACCO CAI COSTANTINI ALLA BABA GRANDE (VELIKA BABA) m. 2150.
Dal bivacco il sent. CAI 731a si stacca sulla sua sinistra salendo un ripido canalone che è la base a sinistra del m. Slebe e a destra del Mulaz. La salita, in parte fra zolle erbose in parte fra sfasciumi di rocce, raggiunge la forcella d’Infrababa Grande e il confine Italo- Sloveno (m. 2031). Dalla sommità del valico (siamo in territorio sloveno) piegando a destra fra sfasciumi di rocce e piccole cenge erbose si giunge all’estremità sinistra del versante nord-est della Baba Grande.
Ora si risale interamente lungo i ripidi pendii erbosi alternati a roccette giungendo in cima. La vista è stupenda, in particolare verso il grande altopiano carsico meridionale del Monte Canin e le cime delle Giulie Orientali.
ITINERARIO N. 3
DAL BIVACCO CAI COSTANTINI AL MONTE PLAGNE (Vrh PLANJE) m. 1627
Si segue l’itinerario con sent. CAI 731 sin sulla vetta del Monte Guarda, oltrepassata la quale, si ridiscende sull’opposto pendio sbucando su una ampia mulattiera di guerra che si segue lasciando il sentiero (sent. CAI 741) che scende sulla destra sino alla malga Còot. Da questo punto il Monte Plagne, si raggiunge rapidamente. Il percorso si svolge a cavallo del confine di stato.
ITINERARIO N. 4
DAL BIVACCO CAI COSTANTINI AL MONTE BANERA m. 1614
Dal bivacco si segue il precedente itinerario (sent. CAI 731) sin oltre l’erbosa sommità del Monte Plagne. II sentiero da qui segue in leggera discesa tutto lo stretto crinale che separa quest’ultima sommità con il Banera. Giunti in prossimità di una minuscola forcelletta si abbandona a sinistra seguendo una ripida traccia, che per un breve pendio porta in cima.
Volendo compiere un’interessante traversata si può, poco dopo il m. Plagne, scendere a Uccea con il sent. CAI 733 attraverso erbosi pendii. Con alcune serpentine il sentiero cala alla casera Caal (m. 1206) portandosi sul dosso sommitale dell’omonimo monte, quindi, in mezzo al bosco con alcuni tornanti si sbuca in prossimità della chiesa del grazioso paesino di Uccea.
ITINERARIO N. 5
DAL BIVACCO CAI COSTANTINI A SELLA PARDULINA, CASERA CHILA, GLIVAZ DI OSEACCO, CERNAPEC.
Dal bivacco si segue il precedente itinerario sino alla forcelletta (sent. CAI 731). Qui si continua lungo il sentiero stretto e in alcuni punti franato che attraversa pochi metri sotto la cima del Monte Banera portandosi alla selletta che si apre tra le due sommità del Monte. In leggera discesa si percorre, per tracce, tutto il versante meridionale della cima occidentale, pervenendo alla allungata depressione tra i monti Banera e Urazza.
Con percorso pianeggiante la si attraversa guadagnando, quindi, con una breve salita la cima del Monte Urazza m. 1521. Ridiscesi dalla parte opposta ci si cala tra prati e magnifici boschi lungo la dorsale che si esaurisce alla sella Pardulina m. 1335.
Da qui il sent. 738 che si stacca sulla destra permette di scendere ai casolari di Slatina Superiore da cui in breve a Slatina Inferiore e alla rotabile Stolvizza Coritis prima del ponte sul torrente Resia.
Da Sella Pardulina, con un bel percorso, si continua col sent. 731 fino ad una radura con giovani pini dove, lasciata la diramazione a sinistra, si volge a nord-ovest per il sent. CAI 732, che attraversa una bella faggeta. Passati nei pressi di una graziosa cappelletta si discende lungo tutto il dosso settentrionale del Monte Chila giungendo agli stavoli di Glivaz di Sopra e di Sotto con magnifica vista sul maestoso versante occidentale del Monte Canin. Con bella discesa lungo il medesimo dosso, ora trasformatosi in una lunga dorsale, si scende lungo l’ampia mulattiera, agli stavoli Toppe Berdo e quindi a Cernapenc sulla rotabile Stolvizza – Coritis.
ITINERARIO N. 6
DAL BIVACCO CAI COSTANTINI A OSEACCO DI RESIA.
DAL BIVACCO CAI COSTANTINI A SELLA CARNIZZA.
Si segue il precedente itinerario (sent. CAI 731) sin all’importante crocevia prendendo la traccia di sinistra tra i pini che porta alle rovine della Casera Chila. Con lunga traversata in un bosco misto si solca tutto il versante sud del Monte Chila portandosi in un’ampia sella a quota m. 1290.
Superatala, si raggiunge l’erboso pendio meridionale del Monte Stregone (Strijunawo) m. 1470 che si attraversa interamente sin nei pressi di una forcelletta poche decine di metri sotto la sua vetta. Con una serie di tratti pianeggianti, alternati a piccoli saliscendi, si segue ora tutto l’arrotondato crestone che porta sino in prossimità della vetta del Monte Nische (Niski) m. 1454. Con ultima calata tra rada vegetazione e quindi tra folte erbe dove il sentiero si perde, si giunge al pianoro e alle rovine di casera Nische dove si trova un secondo bivio. Volgendo brevemente a sinistra, si trova presto il sentiero che con una serie di brevi tornanti e una lunga traversata, scende agli abbondanti alpeggi di Gnivizza m. 1076 ove corre la rotabile che in poco tempo conduce alla Sella Carnizza.
Al bivio di C.ra Nische prendendo a destra si segue una debole traccia tra i prati (sent. CAI 734) e poco dopo il sentiero più marcato che si tuffa nel bosco dapprima rado poi fittissimo. Superato un canalone dal fondo terroso, delicato, si discende tutto il ripido versante meridionale e con una innumerevole serie di tornanti, si giunge ai bei prati degli stavoli di Provaio m. 994. Da qui con bella mulattiera ci si cala lungo il fianco sinistro, idrografico, di una valletta che più sotto si attraversa portandosi in una bella spianata e da questa, in breve, si giunge a Oseacco (Osoane).
SEGNALAZIONE PARTICOLARE: ALTA VIA RESIANA – TA VISOKA ROSOJANSKA POT
Trattasi di un grande itinerario alpinistico-escursionistico che si sviluppa su tutte le principali creste che si affacciano sulla Val Resia. E’ un percorso di rara bellezza e di una maestosità mozzafiato. Attraversa ambienti diversi e solitari presentando difficoltà alpinistiche unite ad una lunghezza notevole. All’inizio della stagione è probabile trovare canaloni con neve e ghiaccio. Lungo tutto il tratto di cresta manca l’acqua.
La segnalazione della via in tutto il suo sviluppo è fatta con triangoli di vernice rossa. Nella parte escursionistica si noterà la presenza anche dei segnali di identificazione BIANCO-ROSSO usati dal CAI.
ITINERARIO: Coritis – Berdo di Sopra – Malga Còot – Monte Guarda – Bivacco Costantini – Infrababa Grande – Monte Slebe – Monte Lasca Plagna – Cerni Vogu – Porton Sotto Canin – Canin Basso – Monte Canin – Picco di Carnizza – Bivacco Marussich – Forca di Terra Rossa – Monte Sart – Ta-na Sarte – Sella Buia – Ricovero Crasso – Stavoli Lom – Stolvizza.
Il percorso può essere affrontato in entrambi i sensi di marcia.
DIFFICOLTA’: PD, I E II grado, tratti esposti, via ferrata impegnativa, orientamento non semplice in presenza di nebbia.
NOTA: Attualmente tutta l’ Alta Via Resiana soffre per mancanza di manutenzione. La segnaletica non sempre è visibile e alcuni tratti attrezzati con cavi in acciaio, non si presentano in sicurezza. Può essere percorsa con sicurezza, solo da alpinisti provetti e atleticamente preparati.
CARTOGRAFIA
Le carte più utili all’alpinista che percorre l’alta via sono quelle in scala 1:25000 della Editrice Tabacco (027). Anche il Parco ha pubblicato una “Carta dei sentieri” scala 1:25000
BIBLIOGRAFIA
BUSCAINI G., Alpi Giulie, CAI-TC, Milano, 1974.
Numerose pubblicazione del Parco delle Prealpi Giulie
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